sabato 26 aprile 2014

LA SOLITUDINE - Christian Bobin


Nella mia vita non c’è un briciolo di saggezza. E neanche di follia. Non so esattamente cosa c’è nella mia vita. Forse, semplicemente la vita. E la solitudine, che è saggezza e follia fuse insieme. La solitudine s’impadronisce della mia casa con estrema disinvoltura. Non lascia nulla al di fuori di lei, con la sola eccezione della pagina bianca. È quando scrivo che io sono meno solo. La solitudine, quando cresce all’interno di una coppia, è terribile, malefica. Quando entra in casa mia è – come dire? – rilassata. Ha le sue abitudini, il suo luogo deputato. La solitudine è una malattia da cui non si guarisce se non lasciandola in tutta libertà e soprattutto non cercandone il rimedio, da nessuna parte. Ho sempre temuto coloro che non sopportano di restare soli e chiedono alla coppia, al lavoro, all’amicizia, perfino al diavolo ciò che né la coppia, né il lavoro né l’amicizia, né il diavolo possono dare: la protezione contro se stessi, l’assicurazione di non dover mai fare i conti con la verità solitaria della propria vita. Queste persone sono infrequentabili. La loro incapacità a stare sole fa di loro le persone più sole al mondo.
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       tratto da Consumazione di Christian Bobin 







Foto di Henri Cartier - Bresson

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